Naviglio Grande

undefined
undefined
undefined
undefined
undefined
undefined
previous arrow
next arrow
Shadow

La storia del Naviglio Grande, prima imponente opera idraulica di questo genere a essere realizzata in Europa, si lega indissolubilmente allo sviluppo economico e commerciale della Lombardia, di cui è stato importante catalizzatore.

Le sue origini sono connesse alla costruzione di un canale da Castelletto di Abbiategrasso a Landriano, a difesa del capoluogo lombardo dai possibili attacchi della rivale Pavia, alleata del Barbarossa: siamo nel 1152.

Non sappiamo con esattezza da dove l’antico canale derivasse le sue acque: forse dall’Olona o dal Mischia – una roggia che scorre da Abbiategrasso a Milano – oppure, più probabilmente, dal fiume Ticino; ipotesi, quest’ultima, che sembra confermata anche dall’attuale andamento tortuoso che il canale conserva fino a Boffalora Sopra Ticino, quasi fosse un ramo secondario del fiume.

È dall’ampliamento dell’originario canale difensivo che cominciò a prendere forma il Naviglio Grande così come lo si conosce oggi. Stando alle cronache dell’epoca, la data di inizio dei lavori si colloca nell’anno 1179, ma per l’arrivo a Milano bisogna attendere il 1209. Successivi interventi ne aumentano la portata, rendendolo navigabile. Dalla fine del ‘200 una flottiglia di barche cariche di merci, materie prime e prodotti agricoli inizia a percorrere il canale, dando impulso al commercio e generando benessere diffuso.

Storicamente il canale aveva origine dal fiume Ticino in località Tornavento, nel comune di Lonate Pozzolo, ma nei primi del ‘900 il tratto iniziale fu sostituito dal cosiddetto Canale Industriale, a seguito della realizzazione delle Dighe di Panperduto. A Turbigo il Naviglio riprende l’antico percorso, proseguendo in direzione sud-est fino a Castelletto di Abbiategrasso. Da lì piega verso Milano, dove giunge alla Darsena dopo 49,9 km. Privo di conche, il canale fu realizzato grazie alla semplice pendenza del terreno, con un dislivello totale di 34 metri; la sua profondità massima è invece di 3,80 metri.

Il Naviglio Grande è per gran parte navigabile. Dal canale principale si diramano 120 derivazioni secondarie, che permettono di irrigare oltre 50.000 ettari di terreni agricoli.

Ultimo aggiornamento il 29 Ottobre 2018