Naviglio di Bereguardo
Nasce dal Naviglio Grande, a Castelletto di Abbiategrasso e confluisce nel Ticino presso il Ponte di Bereguardo. A volerne la realizzazione fu Filippo Maria Visconti, duca di Milano, a partire dal 1420. Scopo principale era quello di creare una via d’acqua di collegamento tra Milano e Pavia, e di lì al Po, per il trasporto delle merci provenienti dall’Adriatico, in particolare da Venezia, porta d’accesso privilegiata agli intensi traffici commerciali con l’Oriente.
Lungo 18,85 km, il Bereguardo è un’opera tecnicamente complessa, che presenta un dislivello di 14 m, superato grazie all’impiego di ben 12 conche su un percorso relativamente breve.
Dopo l’apertura del Naviglio Pavese, il Bereguardo perde progressivamente la funzione di via navigabile, anche per le notevoli difficoltà che si incontrano nel risalire il suo corso. Si accentua perciò la vocazione irrigua, che ancora oggi permette di portare l’acqua a 16.000 ettari di territorio tra l’area metropolitana di Milano e la provincia pavese.
Negli ultimi anni il Consorzio, grazie ad importanti finanziamenti comunitari nell’ambito dell’accordo di programma PIA Navigli, ha attuato una serie di interventi per la messa in sicurezza dell’alveo del canale anche per riportarlo nelle condizioni idonee alle attività di navigazione turistica e, al contempo, per aumentare la fruibilità delle strade alzaie.
Ultimo aggiornamento il 29 Ottobre 2018