CULTURA

La rete di canali somiglia, per molti versi, ad un museo a cielo aperto. Lungo il suo percorso si alternano, senza soluzione di continuità, tracce di archeologia industriale – dalle filande alle centrali elettriche, passando per mulini e cartiere – e dimore di pregio, che un tempo accoglievano l’aristocrazia milanese in cerca di quiete e riposo. Si tratta di un patrimonio importante, dal punto di vista storico e architettonico, che richiede di essere preservato con cura e attenzione speciali.

Ma il territorio dell’alta pianura non ha solo una grande storia alle spalle. Racchiude grandi storie. Storie ordinarie, anzitutto, fatte di donne e uomini che con fatica e sudore si sono rimboccati le maniche per rendere fertile e produttiva una terra in origine asciutta. E poi storie straordinarie: protagonisti l’inarrivabile genio di Leonardo e il visionario Eugenio Villoresi, che, in epoche e contesti differenti, riuscirono nel comune intento di portare l’acqua laddove non scorreva. A tenere unito questo secolare racconto, in cui si intrecciano visione e concretezza, passione e ambizione, un “filo blu”: l’acqua.

Consapevole di essere custode di un’eredità importante, ETVilloresi ha scelto da tempo di far conoscere l’universo di valori e tradizioni che stanno alla base di una vera e propria civiltà dell’acqua: accanto alla rete idraulica si è così sviluppato, a poco a poco, un network parallelo di musei e centri didattici, che aiuta a diffondere le innumerevoli occasioni di svago e conoscenza presenti nel territorio comprensoriale.

Ultimo aggiornamento il 29 Ottobre 2018