AMBIENTE E PAESAGGIO

Un elemento colpisce chi per la prima volta si avventuri alla scoperta del territorio in cui opera ETVilloresi: la profonda simbiosi tra terra e acqua. Ma spesso si dimentica che il paesaggio che fa da cornice alle passeggiate a piedi e in bicicletta, o, per cambiare prospettiva, alle escursioni in canoa e battello, non è sempre stato come appare oggi. Sin dal Medioevo, infatti, i lombardi si sono dati da fare, con ingegno e caparbietà, per sfruttare i corsi d’acqua che scendono dalle Alpi e irrigare la vasta pianura attraverso la costruzione di canali artificiali.

Ambiente naturale e opere dell’uomo si sono dunque fuse in un mosaico armonico, che ha contribuito a rendere questa fascia di terra unica in Europa per pregio e bellezza. Tessere insostituibili di questo mosaico sono proprio le vie d’acqua artificiali. Ponte tra memoria e presente, intreccio di storia e natura, la rete dei canali rappresenta un patrimonio da preservare con cura. Da qui l’impegno del Consorzio a realizzare interventi che racchiudono molteplici finalità: dalla tutela ambientale alla valorizzazione socioculturale, passando per l’imprescindibile efficienza idraulica.

A questi principi si ispira l’articolato progetto V’Arco Villoresi, il cui principale obiettivo è la costituzione di un “corridoio verde-azzurro” che si snodi tra i fiumi Adda e Ticino, offrendo allo sguardo un panorama punteggiato da campi, boschi, oasi naturali, aree umide e marcite.

V’ARCO VILLORESI
Sottoscritto nel 2012 da Regione Lombardia, Consorzio di Bonifica ETVilloresi, Società Expo, 5 province, 5 parchi regionali e 11 Parchi locali di interesse sovracomunale, il Patto per lo sviluppo del V’Arco Villoresi si prefigge di rinsaldare, attraverso una serie di azioni condivise, il tessuto ecologico e agricolo che si sviluppa attorno al canale Villoresi. Il progetto si propone anzitutto di integrare le tradizionali funzioni irrigue con nuove opportunità di fruizione dei canali e delle valli fluviali, attribuendo particolare rilevanza ai più recenti indirizzi in materia di tutela della biodiversità e valorizzazione del paesaggio. È stato perciò realizzato un corridoio ecologico che consente di riconnettere tra loro buona parte delle aree naturali e agricole sfuggite alla massiccia urbanizzazione degli ultimi cinquant’anni. Grazie al V’Arco, nuovi itinerari concepiti per la mobilità dolce guidano abitanti e visitatori occasionali alla scoperta di un territorio che svela un duplice volto: i suggestivi ambienti naturali recano, infatti, l’indubbia impronta dell’uomo, sotto forma di manufatti idraulici e testimonianze di archeologia industriale che si incontrano a più riprese lungo l’asse del Villoresi.

Due elementi – quello naturale e quello artificiale – inevitabilmente diversi ma tra loro complementari, che concorrono a determinare l’unicità irripetibile di questa porzione della Pianura Padana.

Ultimo aggiornamento il 29 Ottobre 2018