F.A.Q.
Come è organizzato il Consorzio?
Il Consorzio è un ente economico di diritto pubblico a carattere associativo. Ha un proprio statuto che ne determina gli organi consortili. Questi sono: il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Esecutivo, il Presidente e il Revisore Legale che restano in carica per cinque anni. Il Cda è composto da 15 membri di cui 12 eletti dai consorziati, mentre gli altri 3 sono nominati rispettivamente dalla Regione, dalla Città metropolitana (nel cui territorio ricade la maggior parte del comprensorio) e dall’assemblea dei comuni situati all’interno del Consorzio. Il Presidente invece è eletto dallo stesso Consiglio di Amministrazione. Il Revisore Legale è nominato dalla Regione.
A che cosa serve il Consorzio?
Il Consorzio, come stabilito dalla legge regionale del 26 novembre 1984, n.59, provvede alla gestione e amministrazione delle opere pubbliche di bonifica. In sostanza si occupa di rendere fruibili ai consorziati i canali utilizzati per l’irrigazione dei terreni e l’utilizzo dell’acqua per altri beni immobili, attraverso la loro manutenzione, gestione e bonifica idraulica. Questa serve per prevenire gli allagamenti e le esondazioni in un territorio a forte rischio idrogeologico e non ha nulla a che vedere con la bonifica ambientale dovuta all’inquinamento del suolo. La mission del Consorzio si potrebbe riassumere nella massima: portare l’acqua dove manca e toglierla dove è troppa.
Si può andare in bici lungo le alzaie?
Il transito delle bici è consentito per la maggior parte delle alzaie, nel rispetto delle regole e limitazioni dettate dal regolamento di Polizia Idraulica consortile. Il loro uso deve avvenire con la massima prudenza senza recare pericolo ai pedoni o al personale addetto ai lavori che ha sempre la precedenza. Le alzaie percorribili sono classificate, in base ai criteri del Piano regionale di mobilità ciclistica (PRMC), in tre categorie di pericolosità: bassa (categoria 1), media (categoria 2) e alta (categoria 3). La velocità non deve essere superiore ai 15 km/h sulle alzaie rientranti nelle categorie 1 e 2 e ai 10 km/h per quelle rientranti nella categoria 3, ovvero ad alta pericolosità. Per ulteriori informazioni si raccomanda un’attenta lettura del regolamento di polizia idraulica e in particolare degli articoli 15, 18 e 23.
Si può fare il bagno nei canali?
No, come stabilisce il regolamento di polizia idraulica e quello di navigazione, vige il divieto di balneazione su tutta la rete idraulica. Questo è stato deciso per ragioni di sicurezza e non per la qualità dell’acqua. Nei canali sono presenti forti correnti, mulinelli e in diversi punti ostacoli e sifoni in grado di mettere in difficoltà anche il più esperto dei nuotatori. Inoltre una volta entrati nei canali risulta molto difficoltoso uscire per via della conformazione delle sponde.
A chi mi devo rivolgere se voglio visitare uno dei musei gestiti dal Consorzio?
Il Consorzio ha realizzato tre musei: quello della Bonifica a Chignolo Po (PV), quello delle Acque Italo-Svizzere presso il complesso del Panperduto a Somma Lombardo (VA) e l’Emeroteca storica delle Acque Villoresi a Castano Primo (MI). Tutti e tre sono visitabili su prenotazione. Quello della bonifica dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16.30. Per maggiori informazioni e prenotazioni è possibile consultare il sito www.panperduto.it per quanto riguarda il Museo delle acque italo-svizzere, mentre per gli altri due si può contattare il Consorzio via email all’indirizzo info@etvilloresi.it
Perché si fanno le asciutte ogni anno?
I canali necessitano di una costante manutenzione, ma alcune operazioni possono essere svolte solo senza la presenza d’acqua. Quindi, una volta concluse le due stagioni irrigue (rispettivamente da dicembre/gennaio a febbraio e da aprile a settembre), si procede alla riduzione dei livelli d’acqua. Per salvaguardare l’ecosistema naturale, il Consorzio da tempo ricorre all’asciutta totale solo dove necessario in base ai lavori da effettuare e negli altri casi opta per un’asciutta parziale, cioè al solo abbassamento del livello dei canali.
Sui Navigli e sul Canale Villoresi si può navigare?
La navigazione è consentita esclusivamente sulle tratte indicate nell’allegato B del Regolamento regionale n. 3/2015. Per ognuna di queste si specifica poi con quale tipo di imbarcazione (barche a motore, canoe, kayak e altre unità a remi e stand up paddle) sia possibile navigare. Per la navigazione delle singole unità non occorre chiedere l’autorizzazione; quelle che non dispongono di ormeggio in concessione devono essere rimosse dai canali a fine utilizzo.
Prima di intraprendere la navigazione è consigliabile contattare il Servizio Navigazione e Valorizzazione Ambientale, Turistica e Culturale del Consorzio al numero telefonico 02.48561371 per accertarsi che non vi siano in vigore ordinanze di limitazione o di divieto.
Per informazioni relative alla navigazione nell’area della zona portuale della Darsena di Milano si prega di contattare gli uffici di competenza dell’Amministrazione comunale.
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Ultimo aggiornamento il 21 Settembre 2022