SICCITA’ – PROSEGUE LA CRISI IDRICA

Con le precipitazioni in calo al Nord dal 50 al 90%, nel periodo di riferimento settembre 2021-marzo 2022, e l’aumento medio delle temperature tra il grado e mezzo ed i cinque gradi centigradi con significative ripercussioni sugli andamenti colturali e gli ecosistemi, prosegue l’emergenza idrica anche in considerazione dell’assenza di manto nevoso in montagna, che va inevitabilmente ad aggravare la situazione. Così ha commentato il Presidente di ETVilloresi Alessandro Folli, che presiede anche l’Unione regionale dei Consorzi di bonifica, parlando con la stampa: “Visto quello che sta succedendo nel mondo, il governo chiede che l’agricoltura dia al Paese una maggiore produzione. Ma per fare questo abbiamo bisogno di acqua. Vogliamo che coloro che la gestiscono ci mettano nelle condizioni di stoccarla per poi distribuirla. Si prevede una stagione critica come il 2006”. Precisa Folli: “L’aumento dell’invaso nei bacini lacuali a seguito della necessità, sempre più stringente, di provvedere all’accumulo d’acqua cui poter attingere durante i periodi critici, la decisione di ritardare di quindici giorni le semine e l’adozione di eventuali deroghe al deflusso minimo vitale (DMV) per salvaguardare gli apporti destinati al comparto agricolo sono alcuni dei provvedimenti che varrebbe la pena considerare, secondo un’ottica di sistema, in una condizione nel complesso problematica, dove le riserve idriche sono inferiori al 50% rispetto alla media di riferimento 2006-2020“. CLICCA QUI

 

Ultimo aggiornamento il 25 Marzo 2022