CANALE VILLORESI – A FINE ASCIUTTA TUTTI I CHIARIMENTI SULLE LAVORAZIONI EFFETTUATE

Il webinar che si è svolto nel tardo pomeriggio di mercoledì 14 aprile sul Canale Villoresi ha rappresentato una bella occasione, oltre che per raccontare il Canale Villoresi, la sua storia, il suo ruolo oggi e le prospettive future, per approfondire anche gli interventi attuati nel corso dell’asciutta tra il lotto di Vizzola e quelli nei Comuni di Arconate, Parabiago e Busto Garolfo. L’iniziativa, organizzata dal Parco del Roccolo, ha visto la partecipazione del Direttore Generale del Consorzio ETVilloresi Laura Burzilleri, che nel suo intervento ha dato spazio ad una esauriente ricognizione di quanto sinora fatto nell’ambito del progetto triennale finanziato nel 2019, per oltre 20 milioni di euro, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il Piano straordinario di interventi nel settore idrico. Rispetto alle lavorazioni, alle tecniche e ai materiali impiegati nei cantieri l’Ente ha valutato in settimana di diramare una nota informativa redatta dalla Direzione dell’Area Tecnica consortile per far luce su dubbi e perplessità veicolati soprattutto attraverso i social media. Obiettivo del comunicato è stato quello di fugare ogni tipo di equivoco sul presunto impatto ambientale degli interventi eseguiti sulle sponde e soprattutto sul fondo del canale. Il tipo di lavorazione in questione, in uso da lungo tempo sullo stesso Villoresi, è frutto di ricerche e approfondimenti condotti sin dagli anni ‘60 del XX secolo e, nel caso delle presenti opere, è stato recepito da un progetto approvato in Conferenza di servizi con i pareri favorevoli di tutti gli Enti interessati, compresi i Parchi.
Particolare attenzione ha suscitato il materiale utilizzato sul fondo, asfalto idraulico costituito da una miscela compatta in grado di garantire la massima impermeabilizzazione – differente in questo dal comune asfalto impiegato nel manto stradale – e particolarmente adeguato per via dei tempi di posa ridotti, la facilità di manutenzione e la resistenza al transito dei mezzi pesanti in alveo, oltre che ecologico se si considera la possibilità di riutilizzare in composto una significativa aliquota di materiale rimosso dal fondo prima di passare alla stesura del nuovo strato, favorendo il riutilizzo di materie che altrimenti sarebbero destinate allo smaltimento. Caratteristica quest’ultima inserita tra i requisiti tecnici, proprio per favorire l’adozione di soluzioni ecologicamente sostenibili, alla base del confronto operato tra imprese durante la procedura di gara indetta per individuare gli appaltatori.
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Ultimo aggiornamento il 16 Aprile 2021