EMERGENZA SANITARIA E GESTIONE IDRICA
L’attuale emergenza sanitaria condizionerà nell’immediato futuro la gestione idrica? Cambierà qualcosa nel post-Covid? Ne ha parlato il Presidente del Consorzio Alessandro Folli, interpellato dall’associazione milanese Casa dell’Agricoltura, nata per dare valore al settore – strategico sia per l’economia che per l’ambiente – e a tutti i suoi operatori. Folli ha ribadito come, oltre agli effetti del Coronavirus (difficoltà se non addirittura blocco degli scambi, crollo dell’occupazione e dei consumi) sul tavolo vi sia una serie di problematiche già di per sé molto impegnative a partire dal rischio siccità sino a tutte le altre implicazioni dei cambiamenti climatici in corso. Dal 2000 ad oggi si sono avute ben 5 crisi idriche, cui si sommano quelle dovute a precipitazioni violente e alluvioni. Per questo sono in corso programmi e studi per attuare un uso efficiente, meno costoso e più ecologico dei sistemi idrici, che possa però salvaguardarne le virtuose peculiarità. Quello irriguo, basato sulla sommersione (riso) o sullo scorrimento (mais), ha una forte valenza ambientale, contribuendo alla ricarica delle falde sotterranee e quindi della portata dei fiumi a dispetto delle insensate critiche mossegli circa uno spreco di risorsa idrica.
A gettare ombre sulla prosperità del settore anche la globalizzazione, che impone di riservare maggiore attenzione al mercato, alla qualità dell’agroalimentare e alla correttezza delle tecniche produttive. L’uso irriguo dell’acqua è al secondo posto come priorità dopo quello umano. L’80% dei prodotti italiani deriva appunto dalle aree irrigate e il Made in Italy agroalimentare è importante non solo per l’export; rappresenta infatti un fattore di attrattività turistica.
Evidente quindi l’importanza dell’irrigazione per il nostro Paese e per la Lombardia, che è la regione con la più alta produzione. Il sistema irriguo regionale – una rete di 40.000 km che percorre tutta la pianura portando l’acqua capillarmente nei campi – è gestito da 12 attori strategici che sono i Consorzi di bonifica e di irrigazione, come sottolineato da Folli. Per agevolare gli agricoltori, in crisi di liquidità per via del Coronavirus, i Consorzi hanno sospeso il pagamento dei contributi dovuti, anche se questa misura ha sicuramente comportato sacrifici a questi Enti. “Quella che si dovrà ingaggiare nel prossimo futuro sarà una partita lunga e difficile ma i Consorzi sono abituati a fare squadra per fronteggiare, anche in momenti di emergenza come l’attuale, le criticità, incoraggiando un migliore utilizzo di una risorsa scarsa e preziosa come l’acqua” è il commento del Presidente Folli.
Ultimo aggiornamento il 12 Giugno 2020