NATURA E BIODIVERSITÀ LUNGO I CANALI
A Panperduto la nascita, la scorsa settimana, di quattro piccoli di cigno ha allietato, non solo mamma e papà cigno, ma numerosissimi curiosi e appassionati del luogo, che hanno potuto seguire la lieta vicenda sui social media. Tanti gli apprezzamenti in relazione all’armoniosa presenza di specie animali presso il sito e in generale lungo i canali, se si considerano i molteplici recenti avvistamenti segnalati, complice anche l’assenza dell’uomo a seguito dell’emanazione delle misure restrittive a contenimento dell’epidemia da Covid. Di cigni se ne erano visti diverse settimane fa a Milano, nei Navigli e in Darsena, ma anche in provincia, proprio in questi giorni, a spasso con i piccoli nelle acque del Naviglio Grande a Cuggiono, nell’Altomilanese. La cosa non stupisce; è risaputo quanto la buona qualità delle acque dei canali contribuisca al mantenimento e allo sviluppo della biodiversità non solo in alveo, ma anche lungo le sponde e i corridoi verdi, che queste vie d’acqua generano sul territorio, nonostante l’urbanizzazione e la densità abitativa.
Rispetto alla pandemia in corso, molto è stato detto e scritto circa ad una presunta relazione tra il diffondersi del virus, l’inquinamento e gli effetti dell’inarrestabile vis predatoria dell’uomo nei confronti della natura. Tra i contributi, uno per tutti quello del filosofo della biologia Telmo Pievani: “La natura ha espresso un grande “sollievo” (…) in assenza delle attività umane. Gli animali si sono riconquistati alcuni spazi, persino nelle città. Gli insegnamenti sono due: la pressione umana sul resto della natura è ormai insostenibile e, senza di noi, la stessa natura se la caverebbe benissimo. Lei può fare a meno di noi, noi invece no.”
ETVilloresi, negli ultimi anni, si è molto impegnato per salvaguardare gli equilibri ecologici lungo il reticolo gestito, preservando e favorendo gli aspetti ambientali connessi alla regolazione e distribuzione idrica effettuata per finalità prioritariamente irrigue. Attenzione e progettualità sono, infatti, state impiegate per coniugare l’esigenza di manutenere un reticolo artificiale storico e quella di limitare l’impatto umano sugli ecosistemi.
Ultimo aggiornamento il 29 Maggio 2020