ACQUA IN CIRCOLO … I BENEFICI DEL SISTEMA IRRIGUO LOMBARDO
Ripristinare i reticoli idrici, centrali sia per la salvaguardia ambientale che per lo sviluppo agricolo: attorno a questa importante tematica è ruotato l’incontro pubblico, svoltosi a Rodano (MI) martedì 24 settembre pomeriggio, durante il quale è stato presentato quanto realizzato nell’ambito del progetto Di.Fo.In.Fo., che coinvolge, oltre ad ETVilloresi, Legambiente Lombardia, l’Università degli Studi di Milano-DISPA (Dipartimento Scienze e Politiche Ambientali), l’Istituto si Ricerca sulle Acque-Consiglio Nazionale delle Ricerche e i Comuni di Vignate, Peschiera Borromeo, Liscate, Pantigliate e Rodano, tutti nell’est milanese. Attraverso i fontanili – 10 siti nei territori dei 5 Comuni partner di progetto – si intende riconnettere nuclei di biodiversità del paesaggio di pianura alle aree naturali inglobate in territori ad alta urbanizzazione. Per il Consorzio è intervenuto il Consigliere Luciano Moretti, che ha ribadito la sensibilità di ETVilloresi verso questi temi e la disponibilità della struttura a collaborare con gli Enti locali anche in relazione al contrasto ai cambiamenti climatici e alla diffusione di una sempre maggiore consapevolezza in merito alla necessità della difesa territoriale. Prossimo appuntamento, tra le iniziative del progetto Di.Fo.In.Fo, la polentata prevista il 5 ottobre, a partire dalle ore 11.00 (l’evento è gratuito; necessaria però la prenotazione all’indirizzo di posta elettronica gioele.tolone@legambientelombardia.it).
Sulla bontà del sistema irriguo basato su metodi, quali lo scorrimento e la sommersione, si era espresso con particolare efficacia Giovanni Molina del Distretto DiNAMo, durante i lavori del convegno Buone pratiche di green economy in agricoltura. Innovazioni nell’area metropolitana milanese, tenutosi lo scorso 12 settembre al Grattacielo Pirelli. L’accento è stato allora posto sulla valenza di modalità irrigue che utilizzano sì grandi volumi idrici ma nutrendo un ecosistema complesso in equilibrio tra falda superficiale, reticolo idrico di distribuzione, fontanili di affioramento naturale e vegetazione spondale. Dinnanzi alla progressiva e sempre più preoccupante carenza d’acqua dalle riserve dei ghiacciai, determinante diviene l’accumulo di acqua nel terreno, ottenibile attraverso il ritorno alla risicoltura tradizionale e alla circolazione dell’acqua irrigua anche in inverno, alla scelta di colture alternative al mais che richiede quantitativi idrici notevoli, alla valorizzazione di pratiche per l’incremento della sostanza organica nella terra contro l’erosione e il consumo di suolo. Come è evidente si tratta di utilizzare meglio, in modo più razionale, una risorsa preziosa come l’acqua.
Clicca qui per scaricare il documento Acqua in Val Padana di Giovanni Molina, Distretto DiNAMo
Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2019