RECUPERI DEL PESCE – L’EMERGENZA NON C’E’ … SOLO POLEMICHE
È di questi giorni la polemica sui recuperi del pesce che ha investito il Consorzio a seguito della trasmissione di un servizio firmato dall’inviato Edoardo Stoppa per Striscia la Notizia e trasmesso durante la puntata del TG satirico del 26 febbraio scorso.
Dopo un’intervista richiesta ed effettuata qualche giorno fa – rilasciata poi dal Presidente di ETVilloresi Alessandro Folli – a seguito della falla apertasi sul fondo della Darsena, a Milano, nel corso della quale era stato chiarito come un singolo episodio di “sofferenza” del pesce nel Ticinello Residuo fosse esclusivamente dovuto ad un malaugurato incidente, Stoppa è ritornato sull’argomento pesci. Martedì scorso, durante la puntata quotidiana della trasmissione di Ricci, è andato in onda il contributo portato da Christian Gaeta al microfono del “fratello degli animali”. Il responsabile dell’Unione nazionale Enalcaccia Pesca e Tiro di Parabiago (MI) ha denunciato, in assenza di reale riscontro nei fatti e di contradditorio, la morte di migliaia e migliaia di pesci durante le asciutte, tutta se non la maggior parte della fauna ittica presente nelle acque della rete idraulica, attribuendo al Consorzio precise e dirette responsabilità. Gaeta ha fatto altresì riferimento alle richieste, non accolte dal Consorzio, di collaborazione da parte dei volontari nelle attività dei recuperi, diffondendo in ultimo inesattezze sulle modalità di lavoro in asciutta attuate da ETVilloresi.
Subito è stata diffusa una nota di smentita da parte del Consorzio a fronte delle numerose gravi falsità contenute nel servizio registrato sul Canale Villoresi. Il comunicato ha chiarito l’impegno costante dell’Ente nelle attività di salvaguardia della fauna ittica durante l’asciugatura dei canali, in osservanza a precisi protocolli attuati in collaborazione con la Polizia provinciale, ricordando altresì l’adeguata formazione del personale consortile a svolgere tutte le operazioni e sottolineando l’impossibilità, per motivi di sicurezza, di avvalersi di volontari o altri soggetti che non abbiano seguito appositi corsi e non siano dotati di specifiche attrezzature e dispositivi di sicurezza individuali (dpi).
Il Consorzio ha tenuto poi a diffondere i dati ragguardevoli relativi ai recuperi effettuati – oltre 175 quintali al momento in tutto il comprensorio – e a ribadire la presenza in alveo del Villoresi di 30-40 cm d’acqua, opportunamente mantenuti per evitare la sofferenza del pesce, in attesa di terminare le attività di recupero. Settimana prossima verranno compiuti altri due interventi. ETVilloresi ha in ultimo invitato cittadini e associazioni, più che a diffondere allarmi generici e privi di riscontro, a collaborare agli sforzi messi in atto dal proprio personale, segnalando eventuali puntuali situazioni di “rischio” per la fauna ittica in modo che si possano verificare in tempo reale e, laddove necessario, si possa intervenire prontamente. A seguito del danno di immagine riscontrato, la Presidenza sta valutando di intervenire per vie legali a fronte di dichiarazioni false e tendenziose diffuse da terzi, a tutela anche del lavoro dei propri dipendenti. Sullo sfondo di tutta la vicenda rimane l’importante inevitabile necessità di attuare le asciutte, talvolta anche in regime di totale asciugatura, considerate le costanti manutenzioni richieste per la tenuta strutturale e idraulica del reticolo. I lavori pianificati sono considerevoli (1-2 Milioni di euro) e fondamentali per il mantenimento della funzionalità delle infrastrutture idrauliche “storiche” gestite da ETVilloresi.
Sui lavori in asciutta e in particolare sul maxi intervento da 20 milioni di euro che interesserà diversi punti del Canale Villoresi è tornato ancora il Presidente Alessandro Folli, nel corso dell’intervista rilasciata al TGR Lombardia martedì 26 febbraio, in prossimità dei cantieri di Boffalora Sopra Ticino (MI). I lavori riguarderanno l’impermeabilizzazione del canale, fondamentale per non disperdere acqua, a fronte degli orientamenti comunitari in tema di risparmio idrico, dettati dai mutamenti climatici in corso.
Ultimo aggiornamento il 1 Marzo 2019