PROGETTO UNESCO LA CIVILTÀ DELL’ACQUA – A PALAZZO PIRELLI IL RILANCIO DELLA CANDIDATURA

Oltre 40 mila chilometri di rogge, navigli e canali; più di mille di fontanili, 131 grandi impianti idrovori e di derivazione per portare l’acqua irrigua e toglierla dove è troppa: sono questi i numeri racchiusi ne La Civiltà dell’Acqua in Lombardia, il progetto che propone l’iscrizione di questo fondamentale patrimonio tra i siti UNESCO per valorizzarlo e continuare a farlo vivere. Di questo si è discusso, nel corso della mattinata del 25 febbraio, a Palazzo Pirelli, durante la conferenza stampa organizzata per rilanciare la candidatura in oggetto.  L’iniziativa, a cura di URBIM – ANBI Lombardia in collaborazione con l’Ente Regione, ha visto gli interventi, accanto al Presidente del Consorzio ETVilloresi Alessandro Folli –  che presiede altresì l’Unione lombarda dell’ANBI –  degli Assessori regionali  Pietro Foroni (Territorio e Protezione Civile), Stefano Bruno Galli (Autonomia e Cultura), Fabio Rolfi (Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi), oltre che dell’Europarlamentare Angelo Ciocca, di Lorenzo Lipparini, Assessore al Comune di Milano alla Partecipazione, Cittadinanza Attiva e Open Data, e di Giorgio Negri, Direttore di URBIM – ANBI  Lombardia. I lavori sono stati coordinati da Diego Terruzzi della Direzione Generale regionale Territorio e Protezione Civile. “Il  primo grazie – ha dichiarato Alessandro Folli – va a  Regione Lombardia, che negli ultimi anni ha esteso di gran lunga le competenze dei Consorzi di bonifica, inizialmente limitate all’irriguo. Questi importanti Enti hanno compreso – ha continuato il Presidente di ANBI – URBIM Lombardia ­– la sfida da cogliere e le potenzialità enormi da sviluppare per giungere alla multifunzionalità dell’acqua. I siti selezionati saranno presentati alla Commissione nazionale UNESCO che valuterà il loro inserimento nella lista ufficiale. L’iter si presenta particolarmente complesso e lungo: per elevare la Civiltà dell’Acqua lombarda a patrimonio mondiale dell’Umanità potrebbero servire dai cinque ai dieci anni.

Ultimo aggiornamento il 5 Marzo 2019